L’introspezione, la spiritualità e la divinità. Questi gli elementi su cui ruota l’architettura per il culto. La luce e la leggerezza i materiali che legano il divino al terreno, creando un’architettura di passaggio ove la ricerca dell’interiorità è l’attività su cui ruotano gli spazi e le forme.
Si è concluso il 14 maggio 2017 “Kaira Looro Competition – Sacred Architecture”, il concorso internazionale di architettura avente come tematica di progetto la celebrazione architettonica della filosofia del culto in un luogo remoto della terra, ove la carenza di materiali e tecnologie altamente prestanti spinge l’architettura verso il ramo della sostenibilità e dell’integrazione con il paesaggio e la cultura. Kaira Looro, che il lingua vuol dire “Architettura per la pace”, non è semplicemente il "fare" architettura, ma è anche il legame a una cultura, a una spiritualità e ricerca dell’interiorità da materializzare in chiave architettonica. Progettare un’architettura per il culto non significa semplicemente offrire una nuova identità al territorio, ma dare corpo ad una cultura, facendosi interpreti della sua spiritualità con leggerezza ed eleganza.
Il concorso è stato organizzato dall’Organizzazione No Profit Balouo Salo con la collaborazione dell’Università di Tokyo, Kengo Kuma & Associates, CNAPPC, InArch Sicilia, Governo di Sedhiou e Comune di Tanaf e altre strutture di rilievo internazionale. Lo sponsor Four Points by Sheraton Catania ha contribuito alla messa in palio dei premi in denaro per i progetti vincitori.
Questi sono stati nominati da una giuria di calibro internazionale composta da: Kengo Kuma, Ko Nakamura (Università di Tokyo), A. Ghirardelli (SBGA), A. Muzzonigro (Stefano Boeri Architetti), R. Bouman (Mohn+Bouman Architects), C. Chiarelli (Arcò), A. Ferrara (Juri Troy Architects), Pilar Diez Rodriguez, R. Kasik (X Architekten), S. D'Urso (Università di Catania), I. Gomis (Sindaco Tanaf), I.Lutri (In/Arch), W. Baricchi (CNAPPC).
Sono stati ufficializzati, sul sito ufficiale del concorso, i 18 progetti premiati: 1°, 2°, 3° posto, 5 menzioni e 10 finalisti. Al progetto vincitore andrà un premio in denaro e un tirocinio presso lo studio Kengo Kuma a Tokyo. L’idea del concorso è infatti di dare opportunità e visibilità alle giovani promesse del panorama architettonico internazionale.
Il progetto vincitore è stato progettato da un team polacco composto dai giovani architetti Natalia Serafin, Paulina Gorecka e Anita Wisniewska. Il secondo premio va ad un team rumeno composto da Tilvescu Maria e Stoian Hadrian e il terzo premio ad un team inglese composto da Sean Cassidy e Joe Wilson.
L’obiettivo del contest è stato di dare vita ad un’architettura sacra simbolica per tutta la nazione e votata al miglioramento delle condizioni di precarietà dell’area di intervento, molte sono state le suggestive interpretazioni della spiritualità.
L’intero ricavato, derivato dai contributi di iscrizione dei partecipanti, è stato interamente devoluto al progetto umanitario “Un ponte per la vita” in Senegal, a beneficio della vita di 80.000 persone oggi a rischio sopravvivenza. Il progetto vincitore del concorso è stato consegnato all’Organizzazione Balouo Salo che lo consegnerà alla comunità di Tanaf e alle rispettive autorità proponendo una realizzazione collaborata.
La stessa organizzazione Balouo Salo non si preclude la possibilità di adottare tale progetto come progetto di beneficenza. Il progetto vincitore sarà presentato ed esposto nei villaggi e autorità locali, inoltre presentato ai grandi Marabout dell’area di progetto.
Il concorso ha ottenuto una partecipazione record da tutto il mondo con oltre 650 progetti concorrenti. Tutte le proposte hanno dimostrato una notevole sensibilità alla tematica del concorso e al contesto di intervento. L’evento diviene, quindi, promotore di tematiche di ricerca architettonica per particolari contesti sociali e ambientali, oltre che testimone di iniziative umanitarie.
I progetti premiati sono disponibili online nel sito ufficiale del concorso e saranno trasmessi ai media internazionali di settore. Inoltre, sarà pubblicato un libro dedicato “Kaira Looro Architecture Competition – Sacred Architecture” con tutti i progetti premiati, e anche in questo caso il ricavato sarà devoluto per finalità umanitarie.