Un Albo Fornitori di circa 200 studi divisi per specializzazione guida l’assegnazione progetti del leader italiano del Real Estate.
Generali Real Estate che secondo le più recenti statistiche gestisce un patrimonio immobiliare di circa 29 miliardi, è la numero uno in Italia per numero di concorsi privati di progettazione promossi.
Per gli interventi più importanti – definiti trophy assets – indice concorsi di idee su invito a una rosa ristretta di 4-5 studi selezionati sulla base del curriculum e dei lavori già svolti individuando la soluzione e il linguaggio architettonico che meglio si sposano con l’immobile da riqualificare o costruire. Solo nell’ultimo anno sono arrivate al traguardo operazioni con Pras, Open Project, A2N, OBR, Atelier(S) Alfonso Femia, Park Associati e GAS Studio.
Per rinnovare i piccoli immobili (di proprietà e per conto terzi) Generali Real Estate si affida allo strumento degli accordi quadro con l’obbiettivo di mettere sul mercato prodotti di qualità.
Attraverso una gara per definire un prezziario, è stato creato un albo fornitori di circa 200 studi o professionisti divisi per disciplina: dagli architetti e gli ingegneri ai consulenti per l’antincendio e sicurezza, dai quantity surveyors ai project manager ai quali a rotazione vengono affidati i servizi di progettazione».
Negli ultimi cinque anni sono stati coinvolti circa 400 studi per 350 mandati all’anno, il 60% assegnato attraverso la formula dell’accordo quadro e il 40% tramite gare private.
Una formula efficace che Generali RE applicherà anche per concorsi in Europa – uno in Spagna e un altro in Francia. Anche in questi Paesi è in corso un’attività di selezione tra i professionisti locali.
Al tema dell’innovazione di prodotto è dedicato il team “product development” mentre per la gestione Generali RE adotta un modello anglosassone, coordinando un team di consulenti esterni, oltre al progettista, scelto direttamente di volta in volta.