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4 luglio 2024

GAETA ADOTTA IL PIANO CITTA’ DEGLI IMMOBILI PUBBLICI

Gaeta avvia il Piano Città degli immobili pubblici, una nuova strategia per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico che l’Agenzia del Demanio ha adottato per rispondere alle esigenze delle pubbliche amministrazioni, dei territori e dei cittadini, valorizzando e riqualificando gli asset pubblici.
L’accordo tra il Sindaco di Gaeta e il Direttore dell’Agenzia del Demanio, firmato oggi, individua soluzioni innovative e sostenibili per promuovere processi di rigenerazione e sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale della città. Grazie a questa intesa, l’Agenzia del Demanio supporterà il progetto «Gaeta Città della Cultura», mettendo a disposizione gli immobili demaniali per l’apertura al pubblico. Ciò consentirà di potenziare le iniziative culturali, anche in previsione del maggiore flusso turistico previsto in occasione delle celebrazioni del Giubileo 2025.
L’accordo individua i primi sei immobili di proprietà dello Stato che saranno valorizzati anche attraverso forme di partenariato con i privati. Si tratta della Caserma Cialdini e il Torrione Francese, l’ex Caserma Vittorio Emanuele II, l’ex Caserma Menabrea, l’ex Forte Emilio Savio, l’ex Chiesa di Santa Caterina e l’ex Caserma Sant’Angelo Basso. I beni, che fanno parte del patrimonio storico di Gaeta, saranno inseriti nel piano regolatore e, grazie alla loro riqualificazione, ritorneranno ai cittadini con nuove funzioni. Diverse sono le destinazioni ipotizzate, tra queste: strutture polifunzionali per lo sviluppo di attività turistico-ricettive e l’organizzazione di eventi, housing universitario, spazi espositivi e servizi culturali.

In particolare gli edifici coinvolti sono:
1. La Caserma Cialdini e il Torrione Francese sono stati realizzati nella prima metà dell’800 e dopo l’Unità d’Italia sono pervenuti al demanio dello Stato attraverso la successione dal Regno delle Due Sicilie. Un tempo destinate alla Scuola allievi dei Carabinieri e come postazione di artiglieria da costa, verranno trasformate in una struttura turistico-ricettiva.
2. La Caserma Vittorio Emanuele II, realizzata tra il 1450 e il 1470, si compone di corpi di fabbrica a due piani costruiti in più fasi e articolati intorno a un chiostro centrale con un porticato. L’ipotesi progettuale prevede la sua trasformazione in struttura turistico-ricettiva.
3. La Caserma Menabrea, già Convento di San Francesco, oggi denominato «Oratorio Don Bosco», sorge adiacente all’omonima Basilica alle pendici del Monte Orlando. Di conformazione quadrangolare, si sviluppa intorno ad un chiostro e si prevede la sua trasformazione in struttura turistico-ricettiva.
4. Il Forte Emilio Savio, realizzato dopo la conquista di Roma da parte del Regno d’Italia, si trova sulla cima del Monte di Conca in posizione dominate sul golfo. La struttura è articolata su quattro livelli e l’ipotesi progettuale prevede la sua trasformazione in centro polifunzionale.
5. La Chiesa di Santa Caterina è un edificio cielo-terra a picco sul mare, che si sviluppa in continuità con il più ampio complesso della Caserma Cavour, in uso alla Guardia di Finanza.
L’ex convento, con accesso lungo via Pio IX e costituito da piano terra e tre piani superiori, verrà inserito in percorsi di valorizzazione e rifunzionalizzato.
6. La Caserma Sant’Angelo Basso è stata costruita tra il 1000 e il 1100 e si sviluppa su una superficie lorda di 12.600,00 mq. Il percorso di valorizzazione di questo compendio è ancora in fase di definizione.