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22 gennaio 2015

FONDAZIONE MAST, I collegamenti sono il cuore del progetto

In risposta alle diverse e complesse istanze funzionali l’edificio è stato concepito come un organismo strutturato a partire dai flussi delle persone e dalle possibili relazioni dinamiche tra le diverse attività ospitate; i numerosi servizi sono stati infatti organizzati in base a logiche di svolgimento e di collegamento capaci di innescare, esattamente come nei tessuti urbani, nuove relazioni funzionali e inaspettati modi d’uso dello spazio. Un percorso continuo che attraversa l’intero fabbricato collega tra loro tutte le attività e queste con la città, spazio pubblico per eccellenza, trasformando così il complesso in un organismo aperto alla comunità, vivo e dinamico.
Attraverso le grandi rampe che si estendono dal core della costruzione fino a ridosso dell'ingresso principale su via Speranza è possibile raggiungere lo spazio espositivo al primo piano e da questo, sempre tramite un piano inclinato, il foyer e l'auditorium, uno dei centri nevralgici del complesso. Da qui attraversando lo spazio verticale a tutta altezza –che rappresenta una sorta di cuore simbolico - è possibile raggiungere, in modo continuo e naturale, la Caffetteria e il Ristorante aziendale.
Il risultato dell'insieme dei percorsi è una sorta di meccanismo in cui ogni spazio fluisce nell’altro all’interno di un sistema continuo; una struttura unitaria di cui il visitatore/fruitore si sente parte in ogni momento e in ogni luogo. In altre parole, il complesso è stato immaginato come un organismo mobile capace di esprimere una nuova e per certi versi ibrida identità, che non si identifica con nessuna delle attività ospitate ma al tempo stesso è in grado di rappresentarle tutte.

da Modulo 387
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