Le previsioni di investimento per il periodo 2017-2020 si attestano tra i 29,8 e i 34,4 miliardi. Nel 2016 se ne sono spesi 6,13 (+8% sul 2015), confermando il trend positivo degli ultimi cinque anni. E’ sempre il residenziale a guidare la classifica (53%), ma il settore industriale e il terziario hanno mostrato maggiore vivacità. Filiera più matura. Prof. Vittorio Chiesa: “Il numero di ESCo certificate è quasi raddoppiato e molte hanno aumentato la presenza nel settore. La strada per raggiungere gli obiettivi europei però è ancora lunga”.
Tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. E' il volume di affari annuo a cui potrebbe arrivare, nel prossimo quinquennio, il mercato dell'efficienza energetica in Italia, in pieno consolidamento e atteso a breve nella fase di maturità. Le previsioni di investimento relative al periodo 2017-2020 si attestano infatti tra i 29,8 e i 34,4 miliardi di euro, con un volume d’affari medio annuo tra i 7,5 e gli 8,6 miliardi. Sono le conclusioni contenute nell’Energy Efficiency Report 2017 realizzato dall’Energy&Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano presentato il 12 luglio. Protagonisti della giornata di studio, oltre al gruppo di lavoro diretto dal professor Vittorio Chiesa, anche i partner della ricerca, mai tanto numerosi come in questa edizione - tutti nomi di primo piano tra i gruppi energetici e finanziari del Paese, i fornitori di tecnologia e le ESCo - e le istituzioni che regolano il mercato, grazie all’intervento di Francesco Sperandini, presidente e amministratore delegato del GSE. Gli investimenti in efficienza energetica realizzati in Italia nel 2016 – si legge nell'Energy Efficiency Report 2017 - hanno raggiunto i 6,13 miliardi di euro, confermando il trend positivo degli ultimi 5 anni e facendo registrare una crescita dell'8% rispetto al 2015, un buon assestamento dopo il “boom” del 2014 dovuto soprattutto alla scesa in campo del comparto industriale. A guidare la classifica con oltre 3 miliardi di euro di investimenti e il 53% del totale è sempre il segmento residenziale, ma quelli che hanno dimostrato maggiore vivacità sono il comparto industriale (poco meno del 33%, circa 2 miliardi di euro) e il terziario, GDO, alberghi e uffici, che cuba appena il 14% degli investimenti (800 milioni di euro) ma è cresciuto di circa 3 punti percentuali sul 2015.
“Una vivacità che si è tradotta in una crescita importante del livello di maturità della filiera dell’efficienza energetica - commenta Vittorio Chiesa, direttore dell'E&S Group della School of Management del Politecnico di Milano -: il numero di ESCo certificate è quasi raddoppiato nel corso del 2016 e, dato per certi versi ancor più interessante, sono molte le utility che hanno aumentato il peso della propria presenza nel settore. La strada per il raggiungimento degli obiettivi europei di efficientamento energetico e riduzione delle emissioni, però, è ancora lunga. E va tenuto alto il livello di attenzione per evitare che l’efficienza energetica diventi troppo presto una commodity sul nostro mercato”.
Le soluzioni di efficienza energetica maggiormente adottate nel 2016 sono state le pompe di calore, l’illuminazione e le superfici opache, che da sole hanno riguardato oltre il 50% della spesa complessiva e che sono state installate per la quasi totalità in ambito residenziale: 1,17 miliardi di euro sono stati spesi per le pompe di calore (il 90% in strutture abitative), circa 1 miliardo ciascuno per l’illuminazione (oltre la metà in abitazioni) e le superfici opache (80%). Se si analizza il comparto industriale, invece, a farla da padroni sono stati gli impianti di cogenerazione e i sistemi di combustione efficienti, per un valore di 586 e 482 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le caldaie a condensazione (315 milioni) e le chiusure vetrate (280).
Pubblicato su Modulo 408/2017