NOTIZIE

23 gennaio 2024

Digital Twin: verso un futuro automatizzato

Il Digital Twin o gemello digitale dell’opera ha rivoluzionato il mondo delle costruzioni. Allo stato attuale, tale tecnologia - ormai parte integrante della metodologia BIM - consente, grazie alla sensoristica, di gestire un edificio o un’infrastruttura fin dal progetto per continuare a farlo durante il suo intero ciclo di vita. Il Digital Twin è in continua evoluzione e non è ancora giunto al suo livello di maturità più elevato.
L’evoluzione dei gemelli digitali
La definizione di Digital Twin è stata introdotta nel 2003 dal Dr. Michael Grieves: “a sensor-enabled digital model of a physical object that simulates the object in a live setting”, ovvero un modello digitale abilitato da sensori di un oggetto fisico simulato in un ambiente live.     
Il Digital Twin è caratterizzato da sei livelli di maturità: da 0 a 5.    
Si parla di livello 0 per indicare le varie informazioni di un asset ottenute con sopralluoghi e sondaggi puntuali.
Il livello 1 include i modelli 2D o 3D del sistema in considerazione.    
Il livello 2 introduce invece l’approccio BIM, con un apposito Common Data Environment (CDE) che aiuta a gestire un’opera nel suo ciclo di vita.    
Nel livello 3, che One Team ha sviluppato nei progetti europei di Ricerca & Innovazione (R&I), i dati di sensoristica provenienti dal campo sono integrati in tempo reale nei modelli gemelli digitali. In quest’ultimo caso, l’utente che interagisce con il Digital Twin ha anche la possibilità di accedere alle misurazioni storiche dei device Internet of Things (IoT) e a strumenti di simulazione per prevedere il comportamento dell’oggetto fisico; per esempio, sarà possibile visualizzare i consumi energetici attesi o i dati indoor sulla qualità dell’ambiente.
Fin qui i livelli più noti e diffusi.