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20 settembre 2019

DIGITAL&BIM Italia

Ospiti internazionali ed esperti del settore si confrontano sui nuovi trend del mercato e sui nuovi modelli di gestione del processo di progettazione e di costruzione delle opere. Una rivoluzione digitale che per la prima volta al DIGITAL&BIM viene raccontata attraverso le testimonianze internazionali di alcuni giovani progettisti italiani che lavorano in UK
A DIGITAL&BIM Italia, ritorna la Conferenza Internazionale, l’appuntamento pensato per esplorare le potenzialità e i rischi connessi alla transizione digitale nel settore dell’edilizia. Articolata in 4 sessioni, la conferenza sarà un’importante occasione di confronto tra ospiti internazionali ed esperti del settore per valutare lo “stato dell’arte” della digitalizzazione nel comparto edile. “Open BIM, modeling the future!”, la prima sessione mattutina della Conferenza Internazionale DIGITAL&BIM, a cura di BuildingSmart Italia, sarà dedicata ai rischi e ai benefici dell’implementazione delle nuove metodologie di produzione e scambio di informazioni tra i professionisti che intervengono nella progettazione, realizzazione, gestione, manutenzione e smaltimento di un’opera.  Piattaforme Digitali, Common Data Environment, Digital Twin: Potenzialità e Rischi per il Settore dell’Ambiente Costruito saranno, invece, i principali focus delle due sessioni centrali della Conferenza Internazionale, entrambe a cura dell’Università di Brescia. A cura del gruppo Italians in Digital Transformation UK (IDTUk), l’incontro permetterà un confronto sui due Paesi, sulla digitalizzazione del settore edilizio e sulla centralità del dato per ottimizzare la produttività di ciascun attore della filiera inclusi gli studi di progettazione, imprese di costruzioni e stazioni appaltanti. La conferenza sarà poi un’occasione per analizzare i trend della digitalizzazione, come ad esempio la creazione di nuovi spazi di interazione e interconnessione, i luoghi pubblici della smart city e della smart land. Un’evoluzione che investe sia gli spazi aperti sia gli ambienti confinati e che valorizza l’ambiente in quanto “social medium”, in cui l’accento si è spostato sempre più verso la centralità della persona e dei servizi individualizzati.