Dopo l’avventura dell’Esposizione Universale, Expo si trasforma in Arexpo: la società proprietaria dei terreni. Il Governo, attraverso il ministero delle Finanze, è entrato nella società con il 40% cambiandone fisionomia e forma per la gestione del progetto di sviluppo dell’area. L’ingresso dell’Esecutivo non significa però commissariamento.
Nel corso di un vertice a Palazzo Chigi, alla presenza del ministro Maurizio Martina, del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, del sindaco Giuliano Pisapia e del governatore Roberto Maroni, è stato presentato il decreto della presidenza del consiglio che definisce la nuova governance e le nuove regole: lo Stato entra mettendo 50 milioni e, grazie a questa ricapitalizzazione esclusiva, si aggiudica circa il 40% delle quote. Comune e Regione scendono a circa 25% ciascuna, poco meno di 10 andrà a Fondazione Fiera, il pochissimo che avanza viene ripartito fra Comune di Rho e Città metropolitana.
In attesa della ratifica dell’accordo, all’assemblea di Arexpo del 29 febbraio, il sindaco guarda avanti: “Adesso è tutto pronto per proseguire con determinazione nell’impegno iniziato nei mesi scorsi per realizzare nell’area del sito di Rho-Pero il grande progetto innovativo che comprende il Campus universitario proposto dall’Università Statale, l’Istituto italiano di Tecnologia e le imprese impegnate nel settore della ricerca e dell’agroalimentare oltre alla creazione di uno dei più grandi parchi d’Europa. Un progetto fondamentale — conclude Pisapia — per il futuro del nostro territorio e dell’intero Paese di cui proprio Arexpo sarà il soggetto protagonista”.