Modulo: A cosa indirizza la sua attenzione oggi?
Riccardo Roda: Verso molte cose. A livello di progettazione urbanistica dedico molta attenzione al tema della sostenibilità. Da sempre di sostenibilità e dalla grande stagione di sperimentazione bioclimatica degli anni’80 ho imparato che solo a scala urbana è possibile dispiegare strategie ottimali che siano a costo zero e che raggiungano obiettivi di miglioramento del comfort con basso impatto ambientale.
Progettare quartiere sostenibili non è solo tener conto del sole, del vento e del verde: è una questione molto più complessa che mette in gioco anche aspetti economici, funzionali, percettivi.Un quartiere è un organismo che deve funzionare bene, deve essere percepito positivamente dai suoi abitanti e deve essere sostenibile in termini di costo. E per costo intendo anche i costi di gestione, aspetto del tutto sottovalutato nel nostro paese.
Modulo: Sta sperimentando qualcosa?
Riccardo Roda: Nell’ultimo decennio ho messo a punto un metodo di progettazione , basato su un approccio sistemico, che mi consente di realizzare edifici low-cost con prestazioni energetiche elevatissime. Non si tratta di prototipi, ma di edilizia corrente realizzata da comuni, istituti autonomi case popolari, cooperative, imprese e senza finanziamenti straordinari: il costo di costruzione si aggira intorno ai 1.000 euro/mq., e a volte anche meno.
Modulo: In cosa consiste il suo metodo?
Riccardo Roda: Innanzitutto adotto un approccio interdisciplinare, in modo da affrontare tutti gli aspetti problematici a monte. Nella prassi corrente del nostro paese gli ingegneri e gli specialisti vengono dopo l’architetto, e in genere si preoccupano molto poco dell’impatto – economico e funzionale - del loro lavoro sul progetto architettonico. Per fortuna la normativa sugli appalti pubblici spinge in questa direzione, quindi oggi è molto più facile , rispetto a vent’anni fa, usare questo tipo di approccio.
In secondo luogo privilegio tutte le soluzioni progettuali in grado di produrre benefici gratuiti, in primis le soluzioni di tipo bioclimatico adeguate al clima mediterraneo. Le scelte progettuali vengono poi razionalizzate attraverso criteri che privilegiano affidabilità, ottimale rapporto costo/beneficio, durabilità, manutenibilità, capacità a trasferire i benefici energetici agli utenti finali .
Una sperimentazione prudente e rispettosa allo tempo stesso, affinchè gli edifici, alla fine del cantiere e con i conti che tornano, vengano comprati, locati, utilizzati.
È fondamentale, soprattutto in caso di finanziamento pubblico, che il controllo dei costi sia contemporaneo alla progettazione fin dal livello preliminare. Per Res Architetture l’aspetto economico è dirimente e pertanto gli obiettivi iniziali vengono sempre vagliati in termini di compatibilità economica globale. Conseguentemente, gli eventuali costi aggiuntivi vengono “compensati” con equivalenti risparmi .Credo sia un metodo da raccomandare ai più giovani, per insegnare loro che sostenibilità è prima di tutto utilizzo consapevole di tutte le risorse, anche quella economica. Personalmente credo sia molto stimolante lavorare con risorse limitate; in ogni caso è certamente più sostenibile lavorare in questo modo piuttosto che spendere moltissimo, così come si vede dai troppi esempi di progetti costosi, con involucri dispersivi, spacciati per sostenibili.