Modulo: Cosa troviamo alla base del suo atteggiamento professionale?
Riccardo Roda: Essenzialmente il rigore. Progettare non è un gioco, è un lavoro che porta a disegnare parti di città o a costruire edifici che implicano investimenti molto importanti. L’architetto si confronta di conseguenza con oggetti molto, molto costosi, che devono funzionare e durare nel tempo.
Il rigore da solo poi non basta: ci vuole etica, cioè tensione verso il proprio mestiere, senso di responsabilità nel determinare ogni giorno la forma e i contenuti dell’ambiente costruito. L’ego del progettista è sempre troppo grande, bisogna fare in modo che le sue idee non si facciano largo a discapito delle aspettative del committente e della società. Purtroppo, nella maggioranza dei casi, questo non succede, e in ciò sta la differenza più rilevante tra chi progetta oggi e le generazioni che ci hanno preceduto.