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21 giugno 2018

Convegno "Lo sport per la rigenerazione"

Gli studenti della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano hanno realizzato 12 progetti esecutivi, che hanno come oggetto l'edificazione di una piscina olimpica come risposta al problema della riqualificazione dell'area di Porto di mare.
Il giorno 20 Giugno 2018, presso la Biblioteca Calvairate, l’Associazione Culturale Urban Curator TAT ha promosso una conferenza in cui sono state presentate le soluzioni progettuali elaborate dagli studenti del Politecnico di Milano all’interno del corso “Building Technology Studio”. Si tratta di 12 progetti incentrati su due obiettivi: da un lato una proposta di riqualificazione urbana dell’area di Porto di Mare, dall’altro un progetto di realizzazione di una piscina olimpica. I progetti infatti sono rivolti a potenziare la vocazione sportiva già in essere dell’area e a valorizzarne gli aspetti paesaggistici e ambientali. Il tema del Centro Natatorio, o Stadio del Nuoto, è quindi visto come funzione trainante della rigenerazione urbana. 
Fabrizio Schiaffonati, coordinatore della conferenza e Presidente dell’Associazione Culturale Urban Curator TAT, ha puntualizzato che a Milano latita una visione organica di piano di sviluppo urbanistico, anche nella tematica dello sport. Su 241 impianti natatori la mancanza di una piscina olimpionica viene sentita già da diversi anni come una vera e propria anomalia per una realtà metropolitana come il capoluogo lombardo. 
D’altra parte, tra le infrastrutture per lo sport, sono proprio gli impianti per il nuoto a rappresentare una delle sfide più impegnative dal punto di vista progettuale, normativo e di sostenibilità dei costi. Si tratta di infatti di realtà in cui le scelte tipologiche, morfologiche, impiantistiche e strutturali hanno una significativa rilevanza sulla sostenibilità gestionale della struttura stessa. Inoltre sono impianti costosi, sia nella costruzione che nella gestione, e in cui le norme costruttive ed edilizie si sovrappongono ai regolamenti internazionali per l’omologazione per l’attività agonistica. 
Molti sono gli esempi in Italia che confermano la difficoltà di portare a termine in modo efficiente ed efficace il processo di progettazione e costruzione di tali spazi, anche quando vengono coinvolti team professionali abituati ad operare a livello internazionale. Per contro abbiamo esempi in cui l’inserimento di tale funzione ha permesso di riqualificare interi brani di città e di produrre una fruizione continua e qualificata delle strutture e delle aree circostanti; il tutto con modalità sicuramente meno impattanti di tutte quelle infrastrutture per lo sport che hanno usi altrettanto specializzati ma con accessi numericamente discontinui durante l’anno, come gli stadi per il calcio o i palazzetti per gli sport indoor. 
Per tutte queste ragioni, l’associazione culturale Urban Curator TAT, collaborando con il Municipio 4 di Milano, ha sviluppato una proposta di masterplan per la riqualificazione dell’area di Porto di Mare, che vede nell’inserimento di una struttura per il nuoto con una piscina coperta olimpica l’elemento centrale della trasformazione urbana. L’ipotesi progettuale è stata approfondita dagli studenti di due corsi di progettazione della Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano. I progetti sono stati realizzati in scala esecutiva e hanno permesso di confrontare varie alternative morfo-tipologiche, impiantistiche e strutturali, mettendo in luce le principali priorità/criticità che un progettista deve affrontare per sviluppare correttamente lo sviluppo di un complesso edilizio per il nuoto anche agonistico. 
I lavori realizzati dagli studenti, realizzati secondo precise linee guida attuative, hanno mostrato non solo un’altissima qualità progettuale, ma anche un occhio di riguardo al contenimento dei costi, alla fattibilità strutturale, alla sostenibilità energetica e alla redditività, prevedendo l’inserimento nel progetto anche di altre funzioni per render fruibile l’insediamento da tutti i cittadini e durante tutto l’anno. I costi di costruzione dei progetti oscillano tra i 10 e i 20 milioni di Euro e sono verificati per quanto riguarda le soluzioni energetiche, le quali ricoprono uno spettro che va dall’impianto geotermico ai sistemi di raccolta dell’acqua piovana. 
Molteplici sono anche le soluzioni formali mostrate: da una soluzione di carattere rurale, che segna quindi un rapporto organico di continuità con il paesaggio circostante, a conformazioni più materiche e urbane.