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10 giugno 2019

Concorso internazionale per la progettazione di Human Technopole nell’area ex Expo

Pubblicato sulla piattaforma CONCORRIMI dell'Ordine degli Architetti di Milano insieme a tutti i documenti di gara il bando del concorso internazionale per la progettazione della sede dello Human Technopole nell'area dell'ex Expo promosso dalla Fondazione Human Technopole.
La realizzazione dell'intervento avrà un costo che si avvicina ai 100 milioni di euro (94 milioni e mezzo l'importo stimato) mentre l'intero pacchetto di servizi di progettazione vale a circa 5 milioni di euro. Il concorso è in due fasi: entro il 26 luglio dovranno essere presentate le proposte progettuali, da cui saranno selezionati i sette finalisti; entro il 17 dicembre 2019 i finalisti dovranno presentare i progetti.  Il montepremi è di un milione di euro, di cui 600mila per il vincitore. Al secondo andranno 120mila euro e al terzo 80mila. Ciascuno degli altri quattro finalisti riceverà un rimborso spese di 50mila euro. Per il progetto di fattibilità tecnico-economica è richiesto il BIM.
Il complesso  dovrà ospitare centri di ricerca, servizi e uffici. Saranno valutati positivamente le proposte con «una alta qualità dell'urban design e dell'assetto generale del Campus HT, che ne garantisca l'inserimento e l'integrazione fisica e funzionale nel contesto urbano di Mind, in coerenza con l'assetto complessivo e i principi guida del Masterplan Mind. Ivi compreso il Common Ground, ossia il piano terra destinato pensato come area fruibile, aperto a funzioni permeabili e spazi di contaminazione funzionale».  Dalle proposte si attendono anche «proposte innovative di mobilità interna al Campus HT, in termini di modalità, di efficienza dei flussi e funzionalità dei percorsi, disposizione degli accessi e degli spazi di sosta e logistica» e una «migliore distribuzione funzionale e organizzazione degli spazi e dei percorsi (verticali e orizzontali), in grado di garantire i massimi livelli di efficienza, produttività, accessibilità e fruibilità (nonché all'integrazione tra laboratori e uffici) in relazione alle attività che vi saranno svolte (ivi compresa l'attitudine a consentire riposizionamento e movimentazione di elementi di arredo e attrezzature)».