Al via il cantiere per la realizzazione del nuovo Campus umanistico di Città Studi, che trasformerà il vecchio complesso risalente agli anni Trenta del Novecento in un moderno campus urbano. Il progetto architettonico e di restauro è curato da Ottavio Di Blasi – ODB & Partners.
Parte a Città Studi il cantiere per la realizzazione del Campus umanistico nell’area di via Celoria 10, che ospiterà i corsi del Dipartimento di Beni culturali ma anche corsi di area economica, politica e sociale. Firma il progetto architettonico e di restauro lo studio di architettura Ottavio Di Blasi – ODB & Partners, redatto in ATI con Milan Ingegneria SpA e Tekser s.r.l, selezionata con bando di gara indetto dalla Statale nel 2021, e con la collaborazione della Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Ateneo.
La Statale conferma quindi la propria intenzione di mantenere un forte presidio a Città Studi, primo storico nucleo scientifico dell’Ateneo, in ferma coerenza con la prospettiva di riorganizzazione e sviluppo multipolare al centro di tutti i suoi piani pluriennali, che prevede, oltre al Campus di Città Studi (polo a vocazione prevalentemente umanistica), il Polo Centrale, il Campus in MIND, il Polo Veterinario di Lodi e il Polo UNIMONT di Edolo.
Ha commentato il Rettore della Statale di Milano Elio Franzini: “Sono particolarmente orgoglioso dell’avvio di questo cantiere, che darà vita al bellissimo progetto firmato dall’Architetto Ottavio Di Blasi, che ringrazio. Al compimento dei suoi cento anni l’Ateneo è impegnato in un complesso e certo ambizioso processo di riorganizzazione e sviluppo che avrà importante ricadute sul futuro di Milano, del nostro territorio e dei tanti studenti che - grazie a una scelta non facile, ma della quale vado particolarmente fiero - continueranno ad animare anche questi viali, che sono e resteranno i luoghi dove la nostra storia è iniziata”.
Il cantiere parte a poche settimane dalla firma del protocollo di intesa tra Comune di Milano e Università Statale, che ha dato nuovo impulso alla riorganizzazione e alla riqualificazione di Città Studi, confermando la vocazione universitaria del quartiere. Nel nuovo Campus troveranno nuova collocazione i corsi di laurea dell’ambito dei beni culturali, con le correlate attività di ricerca, attualmente ospitate nella sede di via Noto, che verrà dismessa, ma anche le attività di alcuni dei corsi della Facoltà di Scienze politiche e sociali, che fanno riferimento alla storica sede di via Conservatorio, così come le attività formative post laurea (Master e Corsi di perfezionamento). Troveranno una nuova sede nel Campus, più idonea alla loro valorizzazione e alla fruizione da parte del pubblico, anche il Centro Apice – Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale – e la nuova sede del Museo Antropologico (MUSA e LABANOF).
I dieci edifici che comporranno il complesso saranno collegati da un sistema di passerelle pedonali coperte che li metterà in comunicazione rendendoli fruibili indipendentemente dalle condizioni atmosferiche esterne, superando il limite storico dei complessi edilizi a padiglioni.
L’insieme di questi interventi trasformerà il vecchio complesso a padiglioni in un moderno campus urbano caratterizzato da una migliore offerta di spazi didattici, una più ampia e razionale disponibilità di spazi aperti e a verde, un migliore confort di utilizzo e minori costi energetici e di gestione. Le aree a verde nell’area di progetto vengono valorizzate ed incrementate passando dagli attuali 3.116 mq a 5.846 mq, un aumento ottenuto riducendo al minimo i parcheggi riservati all’interno dell’area del campus a tutto favore della fruibilità pedonale del campus.
A lavori ultimati, il Campus prevedrà una superficie totale di circa 25mila mq, 2.617 posti nelle aule didattiche, 228 posti nei laboratori didattici e una sala Auditorium da 250 posti.
“Il nostro progetto trasformerà il vecchio complesso a padiglioni di Città Studi in un moderno Campus Urbano capace di fare avanzare la Statale di Milano nel ranking internazionale delle Facoltà Umanistiche”, ha concluso l’Architetto Ottavio Di Blasi. “Nel nostro progetto il restauro degli edifici antichi si affiancherà alla creazione di nuove architetture contemporanee. Ciò è coerente con l’ideale umanistico che punta a far convivere il rispetto del passato con la capacità di proiettarsi in avanti verso il nuovo; l’antico con il moderno”.