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18 dicembre 2015

CDP lancia il nuovo piano fino al 2020: per il Real Estate 3,8 mld

La Cassa Depositi e Prestiti si prepara ad affrontare le sfide dei prossimi cinque anni con un nuovo Piano industriale che prevede risorse per 160 miliardi di euro.

In particolare la Cdp investirà in quattro diversi pilastri tra cui il Real Estate per il quale il veicolo pubblico guidato da Fabio Gallia ha messo in campo 3,8 miliardi di euro. Poco più del 2% del totale, ma ciononostante il 110% in più rispetto a quanto previsto dal Piano precedente.
la Cdp punta a contribuire allo sviluppo del mercato immobiliare italiano attraverso il ruolo di principale operatore del social and affordable housing e la realizzazione di processi di riqualificazione e sviluppo in aree strategiche per il Paese, oltre all’attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. L’azione riguarderà anche un settore chiave dell’economia qual'è il turismo, attraverso la valorizzazione delle strutture ricettive
Per quanto riguarda il Piano nel complesso, il gruppo, in aggiunta ai già citati 160 miliardi, e anche grazie allo status di Istituto Nazionale di Promozione attribuito da Governo italiano e Ue, sarà in grado di attrarre oltre 100 miliardi di euro di ulteriori fondi, nazionali ed esteri, pubblici e privati.

Il Piano prevede un’azione organica finalizzata a indirizzare la crescita dell’Italia su quattro aree di sviluppo chiave: supporto alle istituzioni governative e agli enti locali, potenziamento delle infrastrutture, sostegno alle imprese, sviluppo del patrimonio immobiliare.
In relazione alla struttura amministrativa la Cdp supporterà gli enti pubblici mobilitando 15 miliardi di risorse (+ 22% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e attraverso il rafforzamento della rete territoriale.
Il Piano promuove un “cambio di passo” nell’ambito delle infrastrutture italiane per colmare il gap che ci separa dagli altri paesi europei, causato anche dai lunghi tempi di avvio e di realizzazione delle opere. A tal fine la Cassa intende avere un ruolo proattivo attraverso un’attività di advisory e mobilitare risorse per 24 miliardi (+23% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) a supporto della realizzazione di reti (fisiche e digitali), di nodi infrastrutturali strategici (porti, aeroporti) e dell’ammodernamento delle infrastrutture esistenti, incentivando l’utilizzo del partenariato pubblico privato. Inoltre, sarà ampliato l’accesso al mercato dei capitali attraverso il credit enhancement per le grandi infrastrutture, l’avvio di nuovi strumenti, sia equity che debito, per lo sviluppo delle piccole infrastrutture e la partecipazione a fondi infrastrutturali nazionali e internazionali. Infine, un’attenzione particolare sarà posta alla tutela ambientale, anche attraverso investimenti nel waste-to-energy e in fondi che promuovano l’efficienza energetica.

Per le imprese il Piano mobilita 117 miliardi di euro (+ 73% rispetto a quanto fatto nel quinquennio precedente) e prevede un intervento a supporto di tutte le fasi del ciclo di vita delle imprese. Nello specifico la Cdp consoliderà il proprio ruolo di primario operatore italiano di venture capital, favorendo la nascita di start-up, e potenzierà l’azione a sostegno dell’innovazione e dello sviluppo delle imprese.
È inoltre prevista l’adesione a piattaforme di co-finanziamento o di stimolo allo sviluppo della partnership pubblico/privata.

Gli asset posseduti attualmente dal Fondo Strategico Italiano verranno riorganizzati tramite la costituzione di un portafoglio con focus sugli investimenti di rilevanza sistemica con orizzonte di lungo periodo.