Caserme «verdi» dell’Esercito: più spazi aperti al pubblico

Strutture dell’esercito più funzionali e con servizi per i quartieri.

Presentato il 10 luglio a Milano il progetto «Caserme Verdi per un Esercito all’avanguardia in un Paese moderno» dallo Stato Maggiore dell’Esercito (precedentemente a Roma il 3 luglio) e prossimamente nelle altre città italiane coinvolte.

Una rivoluzione che va ben oltre la riqualificazione delle caserme più vecchie e malandate dislocate sul territorio. Le strutture militari potranno così dialogare anche con il resto della città.

L’operazione restyling dell’Esercito è partita più o meno un anno fa e avrà una durata ventennale. L’obiettivo è creare basi militari di nuova generazione che risultino efficienti, funzionali, ispirate a nuovi standard e realizzate secondo criteri che garantiscano un basso impatto ambientale.

L’Esercito dispone sul territorio di oltre 3 mila beni. Nell’operazione sono coinvolte 26 caserme del Paese. Un investimento da circa un miliardo e mezzo di euro.

Ecco l'elenco delle infrastrutture coinvolte nel piano da Nord a Sud:

Caserma “Babini” di Bellinzago Novarese (NO)

Comprensorio “Dalla Chiesa – Perotti” di Fossano (TO)

Caserma “Riberi” di Torino

Caserma “M. Fiorito” di Candiolo (TO)

Caserma “Annibaldi” e “Santa Barbara” di Milano

Caserma “ex Piazza d’armi – Artale” di Piacenza

Caserma “Bafili” di Venezia

Comprensorio “La Comina” di Pordenone

Caserma “Trieste – Baracca – Leccis” di Casarsa della Delizia/Orcenico (PN)

Comprensorio “Spaccamela – Bevilacqua – Zavattaro” di Udine

Caserma “Montesanto” di Gorizia