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8 giugno 2020

Bruxelles, maxi-concorso per la sede del Parlamento Ue

Rinnovare o ricostruire la sede delle sessioni plenarie che si tengono a Bruxelles, per adeguarla ai più moderni standard energetici e di sicurezza, dando vita ad un edificio ad energia positiva, più inclusivo e in dialogo con la città. È questo l'obiettivo del concorso internazionale di progettazione lanciato dal Parlamento europeo per trasformare il Paul-Henri Spaak building.
L'edificio, il più importante dell'Europarlamento a Bruxelles, attualmente ospita l'emiciclo dove si riuniscono gli eurodeputati nelle sedute plenarie, funzioni di accoglienza per i cittadini, riunioni delle commissioni parlamentari e conferenze stampa. Trasparenza e apertura sono due concetti che i partecipanti devono tradurre in materia. Il progetto deve puntare soprattutto alla massima sostenibilità dell'architettura e del processo costruttivo, aderendo ai principi della bioclimatica, del riuso e dell'economia circolare. Non solo l'architettura, ma anche il cantiere deve essere esemplare, per gestione dei rifiuti e per il basso livello di inquinamento prodotto. Integrazione con il tessuto urbano ed il paesaggio, forte identità visiva, massima flessibilità: sono alcuni dei requisiti richiesti dal Parlamento Ue per la future sede, che – oltre a contenere le funzioni attualmente presenti – sarà anche un hub culturale aperto alla cittadinanza.
 Il concorso è indirizzato agli architetti che devono fare squadra con ingegneri strutturisti e con esperti di progettazione ambientale. Ciascun team deve presentare tre progetti di architettura dalle elevate qualità ambientali, un progetto di ingegneria strutturale e una referenza nell'ambito della sostenibilità in architettura. In sede di prequalifica vengono selezionati da 12 a 15 candidati che partecipano elaborando una proposta progettuale. 
Il termine per le candidature scade il 9 luglio 2020 alle 16. Per lo sviluppo del progetto viene concesso un periodo di 12 settimane a partire dalla lettera di invito. La procedura segue gli standard di qualità fissati dal regolamento Unesco-Uia per i concorsi internazionali di architettura. La giuria comprende architetti di fama internazionale, quali: Manuelle Gautrand, Dorte Mandrup e i due premi Pritzker, Kazuyo Sejima (studio Sanaa) e Carme Pigem (Rcr Arquitectes). A rappresentare le istituzioni Ue vi sono i vicepresidenti del Parlamento europeo, Rainer Wieland e Pedro Silva Pereira. Al termine del concorso la giuria consegna al Parlamento Ue la classifica con i cinque vincitori e le raccomandazioni per lo sviluppo della fase post-concorso. Sulla base delle raccomandazioni della giuria, il Parlamento Ue avvia la procedura negoziata con il team vincitore per l'affidamento dello sviluppo della progettazione. «Indipendentemente dal tipo di procedura che il Parlamento europeo sceglie per l'esecuzione dei lavori, l'autore o il co-autore del progetto avrà un ruolo guida e indipendente per tutta la durata del processo progettuale», si legge nel regolamento allegato al bando.