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15 novembre 2019

Big November 5 – Spazio e Società

Prosegue il programma di “Big November 5 - Spazio e Società”, la rassegna di architettura organizzata dalla Fondazione dell'Ordine degli Architetti di Genova che, anche la prossima settimana, prevede un calendario fitto di appuntamenti culminanti nell’incontro.
Lunedì 18 novembre alle ore 17 presso la sede dell’Ordine degli Architetti la conferenza “Giancarlo De Carlo: tre progetti esemplari”, che vede tre allievi e collaboratori del grande architetto, del quale ricorre il centenario della nascita, raccontare altrettante sue architetture.

Martedì 19 novembre alle 17,45, sempre presso la sede dell’Ordine degli Architetti in piazza San Matteo, la lecture “Piazze e spazi collettivi, nuovi luoghi per la città contemporanea” tenuta da Carlo Berizzi, professore di progettazione architettonica e urbana presso l’Università degli Studi di Pavia, la cui ricerca ricerca si incentra prevalentemente sugli spazi collettivi e i nuovi modelli residenziali. 

Mercoledì 20 novembre alle 17,45, ancora presso la sede dell’Ordine degli Architetti in piazza San Matteo, “L’architetto come intellettuale”, presentazione dell’omonimo libro di Marco Biraghi, professore ordinario di storia dell’architettura contemporanea al Politecnico di Milano, co-fondatore del gruppo di ricerca Gizmo.

Venerdì 22 novembre alle 17,45 ai Giardini Luzzati, con Roberto Pantaleoni del collettivo “Orizzontale" con la conferenza “Placemaking, progetti di riattivazione urbana”. Con base a Roma, “Orizzontale” si occupa in maniera trasversale di architettura, urbanistica, arte pubblica e autocostruzione, promuovendo progetti di spazi pubblici relazionali con l’obiettivo di restituire un ruolo e un’immagine a parti di città dismesse o inedite.  

Sabato 23 novembre, con ritrovo alle ore 10 presso il sottopasso pedonale della stazione Brignole, la walking lecture di Jacopo Baccani “Genova fuori di sé”, una conferenza itinerante lungo la direttrice di uscita dalla città verso Levante e la sua diramazione per l’Emilia, scelti come punto di osservazione dell’impetuoso e contraddittorio ampliamento urbanistico che ha investito la Val Bisagno dalla fine dell’Ottocento.