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14 giugno 2021

B/Open, rassegna sul Bio (9-10 novembre, Veronafiere)

Ricerca, sviluppo e formazione per un packaging sempre più sostenibile. Sono 37 i corsi di laurea in Italia dedicati allo sviluppo “green”: I casi di Parma e Salerno.
Con 37 corsi di laurea dedicati in Italia allo sviluppo sostenibile e la prospettiva di superare quota 60 nel giro di pochi anni, la formazione si conferma uno dei pilastri della ricerca, strumento privilegiato per rispondere alle esigenze della società, delle imprese e dei consumatori di poter contare su un futuro più “green”, che va ben oltre il prodotto e abbraccia anche l’involucro. Di “Packaging sostenibile nell’ambito del food e della cosmesi: i nuovi materiali tra sostenibilità e sicurezza” si è parlato in un webinar organizzato da B/Open, rassegna di Veronafiere dedicata al Bio-food and natural self-care, in programma i prossimi 9 e 10 novembre (seconda edizione, la prima in presenza). 

L’evento, organizzato da Infopackaging e moderato da Valeria Cei, rientra nell’ambito di It’s Organic, progetto di promozione del prodotto biologico, approvato e co-finanziato dalla Unione Europea. L’Italia, in particolare, insieme alla Germania è leader a livello mondiale nel packaging e sta orientando gli sforzi di ricerca e sviluppo condividendo un percorso che coinvolge in parallelo Università e impresa e assicura sbocchi professionali ai giovani, aspetto tutt’altro che secondario in una fase complessa per l’occupazione. Alle prese con normative in evoluzione e che sono chiamate a scongiurare l’effetto “green-washing”, illustrate nelle sue complessità molto efficacemente da Silvia Di Cesare Quality Assurance and Environmental Specialist I.CO Industria Cartone Ondulato, il percorso di ricerca, sviluppo e didattica coinvolge, come detto, atenei di tutta Italia. 

Minore impatto ambientale significa, naturalmente, anche una declinazione più efficiente dell’economia circolare, così da tendere allo “spreco zero”. “Servono professionisti formati e qualificati – spiega la professoressa Paola Scarfato del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Salerno – perché la missione dell’economia circolare è fare in modo che la plastica non diventi mai un rifiuto”. Il gruppo di Scienza e Tecnologia dei materiali dell’Università di Salerno ha organizzato fin dal 2018 un master in Materiali e tecnologie sostenibili per packaging polimerici e cellulosici, al quale sono seguiti il programma di formazione internazionale “Specialist in the circular economy of plastic packaging”, realizzato nell’ambito del progetto europeo PackAlliance in partenariato con università e aziende di Italia, Spagna, Polonia e Finlandia, per tracciare un percorso di alta formazione e promuovere lo sviluppo integrato di competenze volte ad una transizione verso un’economia circolare nel settore delle materie plastiche. A questi si somma il dottorato in Ingegneria industriale a completare l’offerta formativa nel settore.

L’innovazione nel packaging nasce dalle esigenze del territorio (l’area campana così come la Food Valley emiliana sono poli sviluppati dell’alimentare Made in Italy) e cercano di dare risposte a una delle sfide più pressanti di questa era: ridurre l’uso della plastica e trovare nuovi modelli più sostenibili. “Quasi la metà della plastica diventa rifiuto in meno di un anno dalla produzione e i rifiuti plastici rimangono nell’ambiente per centinaia di anni, causando problematiche ambientali di portata globale”, afferma la professoressa Scarfato