Dopo la cerimonia di inaugurazione tenutasi ieri alla presenza del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è pronto ad aprire al pubblico il nuovo Museo del Design Italiano che, sotto la Direzione Artistica di Joseph Grima, si presenta oggi per la prima volta in un allestimento permanente.
Nato dalla volontà di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e dei Consigli di Amministrazione delle Fondazioni di Triennali, e frutto degli stimoli di un comitato scientifico che riunisce alcune delle figure di rilievo del mondo del design e dell’architettura italiani come Paola Antonelli, Mario Bellini, Andrea Branzi, Antonio Citterio, Michele De Lucchi, Piero Lissoni , Claudio Luti, Fabio Novembre e Patricia Urquiola, il museo ospita al suo interno una selezione dei pezzi più iconici e rappresentativi del design italiano, parte dei 1.600 pezzi della Collezione di Triennale.
“L’apertura del Museo del Design Italiano rappresenta la prima fase di un progetto più ampio e a lungo termine, sostenuto dal Mibac e dagli altri soci di Triennale e concordato con ADI e Assolombarda, con cui Triennale sta costituendo un’associazione” – ha raccontato Stefano Boeri – “L’obiettivo è sia l’arricchimento della nostra collezione attraverso politiche d’acquisizione mirate e nuove collaborazioni con archivi, aziende, scuole, università, musei, sia l’ampliamento in Triennale degli spazi destinati al Design, allo scopo di fare della nostra istituzione il più importante centro internazionale dedicato al Design Italiano”.
La parte visitabile oggi costituisce la prima fase del progetto che, situato nella curva al piano terra del Palazzo dell’Arte, mette in mostra su una superficie di circa 1.300 metri quadrati ben 200 pezzi che raccontano la storia di trent’anni di sperimentazione radicale in cui nuovi materiali, nuove tecniche e nuovi codici estetici hanno rivoluzionato l’ordine prestabilito nella sfera domestica e della società.
Organizzata cronologicamente, dal 1946 al 1981, la selezione presenta uno dei periodi di più grande influenza del design e dei designer italiano nel mondo: quello intercorso tra gli anni dell’immediato dopoguerra e del successivo miracolo economico fino ai primi anni Ottanta, quando l’arrivo sulla scena di nuove esuberanti correnti come Memphis diede avvio, in Italia e nel mondo, a una nuova era nella produzione del design.
“Attraverso queste tre decadi di intensa sperimentazione, l’innovazione non è stata guidata solo dai designer stessi ma anche dagli imprenditori e dagli artigiani con cui i progettisti hanno incessantemente lavorato, contribuendo a fare di Milano la capitale globale dell’industrial design” – ha raccontato Joseph Grima.
La seconda fase, legata al lancio di un concorso di progettazione internazionale che sarà bandito entro maggio 2019, riguarderà proprio l’ampliamento del Museo.
L’espansione includerà nuovi spazi espositivi in grado di accogliere la collezione nella sua totalità e le aree destinate a servizi per il pubblico, oltre a una riorganizzazione degli Archivi, per un totale di 6.000 metri quadrati.
Crediti fotografici: Gianluca Di Ioia