NOTIZIE

3 novembre 2015

MERCATO - ANCE: sì alla legge di stabilità 2016, ma servono incentivi per mercato immobiliare

Dall'associazione proposte per incentivare il mercato immobiliare.

L'Ance esprime il proprio apprezzamento sulla legge di Stabilità 2016, da cui "emerge la volontà del Governo di sostenere la ripresa dell'economia italiana". Tuttavia, "le misure adottate non possono ritenersi ancora sufficienti per garantire un effettivo rilancio del mercato immobiliare, né tantomeno per superare le attuali distorsioni del sistema impositivo locale". Lo afferma l'Ance che con Confindustria ha elaborato un pacchetto di proposte prevalentemente di natura fiscale che mira a incentivare il mercato, indirizzando la domanda verso prodotti più efficienti e sostenibili. In audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, l'Ance ha proposto in particolare di rinnovare il patrimonio edilizio tramite l'introduzione di una detrazione pari al 50% dell'Iva pagata sugli acquisti di abitazioni nuove in classe energetica elevata (classe A e B), effettuati fino al 2018. "Tale misura - ha spiegato l'associazione - avrebbe il duplice vantaggio di favorire l'avvio di un concreto rinnovamento dello stock abitativo esistente e di correggere alcune evidenti sperequazioni, che finiscono per agevolare l'acquisto da privati di immobili usati ed energivori, perché fiscalmente più conveniente rispetto all'acquisto di un'abitazione green da un'impresa". La proposta elaborata prevede per l'acquirente di immobili non adibiti ad abitazione principale anche l'esenzione triennale dall'Imu, dalla Tasi o dalla futura local tax. "Indispensabile", a giudizio dell'Ance, appare poi proprio la razionalizzazione del prelievo locale sugli immobili, "obiettivo che continua a essere rinviato dal Governo". Così come la riforma del catasto, che ad oggi ha subito uno stop a tempo indeterminato. Sul punto, l'Ance da tempo chiede che, una volta per tutte, sia introdotta un'imposta unica patrimoniale stabile quanto meno per 3 anni e integralmente destinata ai Comuni per il finanziamento dei servizi. Nel ddl, invece, resta ancora la doppia imposizione Imu/Tasi, per gli immobili diversi dalla prima casa, che, tra l'altro, complica anche la gestione amministrativa dell'immobile. (ANSA).