Un nuovo polo universitario dedicato all'area umanistica e a quella biologica, con un auditorium integrato: un intervento di 3mila mq in un volume di 13mila mc che ha preso il posto dei laboratori farmaceutici Guidotti.
A Pisa arriva al traguardo l'edificio SR1938 dell'Università, progettato da Heliopolis 21 – guidato da Alessandro Melis, curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Architettura 2020 – in collaborazione con gli svizzeri Diener & Diener Architekten. Il nome è stato scelto considerando che nella villa reale del parco di San Rossore, a Pisa, nel 1938, sono state firmate le leggi razziali. In questo ambito Carla Caldarani, direttrice dei lavori, ha progettato un giardino esterno, tra le due ali principali dell'edificio, richiamando questo tema. Architettura contemporanea, inserimento nel tessuto consolidato con il recupero dell'ex Guidotti e attenzione ai temi della sostenibilità e resilienza, anche in virtù di un'importante operazione di bonifica dell'area. Fin dall'inizio il progetto ha previsto lo sfruttamento del sottosuolo quale sistema termico del fabbricato. Quattro i volumi di diverse altezze con un involucro in calcestruzzo armato, a vista, che ha una funzione strutturale. Melis spiega il concept richiamando l'attenzione anche «sull'auditorium aperto sulla facciata con una grande finestra e potenzialmente utilizzabile anche per eventi pubblici. Sia la hall che l'auditorium sono stati progettati con una struttura particolarmente performante: pilastri ridotti al minimo per avere grandi luci, pur con un'importante risposta antisismica. L'impianto geotermico, misto, dotato di pozzi e sonde geotermiche – racconta – è una novità per Pisa e per un tipo di intervento che vista la delicatezza del sottosuolo ha richiesto ricerche e anni di approfondimento». Impatto ambientale zero, illuminazione domotica, pannelli radianti nel solaio ed energia pulita: tutto considerando che la progettazione è partita nel 2009.