Luogo da riqualificare e museo di un architetto di fama internazionale. Il binomio sembra ormai consolidato: basta, neanche con troppa pazienza, passare in rassegna alcuni dei casi più lampanti degli ultimi anni. Se Frank Gehry ha rilanciato l’immagine della città basca di Bilbao e in Scozia si freme perché il Museo dei Trasporti di Glasgow di Zaha Hadid possa attirare una folla di archi-fanatici che non si perdono una realizzazione di tal calibro, nella periferia londinese, estranea ai circuiti turistici più battuti, sta sorgendo un nuovo complesso culturale. The Hepworth Wakefield è il museo firmato David Chipperfield che aprirà i battenti il 21 maggio 2011; e, come gli altri esempi citati, avrà un ruolo fondamentale nel delineare una sagoma inedita all’interno di un borgo che non ha mai goduto di eccessivo interesse. La struttura, volta a riconvertire lo storico l’insediamento industriale (informazione, anche questa, non così nuova) in prossimità del fiume Calder, sembra pronta per il grandioso evento: l’agglomerato di blocchi di forma trapezoidale è concluso. La sequenza di stanze in cemento faccia a vista, il cui insieme forma un unico blocco, si raddoppia nell’immagine specchiata sulla superficie del corso fluviale. La metafisica della composizione spaziale è totale e pittorica; i tanto attesi visitatori non faranno altro che incrementare la dimensione iconica di un sistema estremamente equilibrato, che troverà proprio in questo segno distintivo la forza mediatica indispensabile ad attirare turisti.