PADIGLIONE ITALIA A DUBAI - Il progetto strutturale

Il progetto del nuovo padiglione Italia concepito per l’evento Expo 2020 di Dubai, poi posticipato di un anno causa la pandemia mondiale Covid19, ebbe sin dalla sua nascita un obiettivo: essere unico.
I progettisti si promisero di realizzare un’opera senza eguali, un’opera che non sia il classico edificio temporaneo bensì un’idea unica ed originale. Grazie alla professionalità di tutti i tecnici coinvolti, della Stazione Appaltante Invitalia e dell’Impresa RAQ, il padiglione è stato inaugurato senza imprevisti all’apertura dell’evento Expo.

L’unicità del padiglione doveva catturare l’interesse dei visitatori e della stampa grazie al suo forte impatto visivo. Senza dubbio la fluidità delle forme, a richiamare il moto ondoso del mare, conferisce al padiglione Italia un carattere unico ed immediatamente riconoscibile.
La continuità delle colonne con archi e catenarie, tutte a curvature variabili senza cuspidi ed angoli vivi, è la massima rappresentazione della fluidità delle forme che caratterizza il padiglione.
Unica al mondo è l’idea di completare la copertura con scafi rovesciati, sorretti da archi a raggio variabile, e colorati di rosso, bianco e verde come la bandiera italiana.
Grazie alle mirate scelte progettuali, è stato possibile ottenere leggerezza sia fisica e sia visiva delle strutture. Gli ampi spazi a disposizione sul primo impalcato, chiamato “la grande duna”, sono il frutto di copertura a grande luce senza pilastri intermedi.
I pilastri sono tutti concentrali sotto i bordi degli scavi e disposti ad un interasse studiato secondo una regola ben precisa: la regola di Fibonacci.
Articolo pubblicato su Modulo 434 - Dicembre 2021
Progettisti