L'audit energetico è il primo passo utile per verificare l’incidenza
percentuale delle dispersioni termiche legate ai singoli
componenti edilizi e impiantistici, poiché il calcolo è
legato alle condizioni climatiche della zona, alla geometria
dell’edificio, all’orientamento dei singoli componenti, alle modalità d’uso.
In linea di massima, la logica di intervento deve partire dalla minimizzazione
delle perdite per trasmissione e per ventilazione attraverso
l’involucro edilizio, per poi agire sugli impianti termici ed elettrici e
sull’inserimento di fonti rinnovabili.
Il progetto nasce da una visione globale delle diverse alternative, cercando
di ottimizzare l’azione sui diversi sub-sistemi edilizi e impiantistici
e sulle strategie di gestione. Un’attenzione particolare, va posta alla scelta
degli interventi in funzione dell’intero ciclo di vita dell’edificio, valutando
anche la compatibilità ambientale e i consumi energetici nelle
diverse fasi. Criteri di scelta riguardano la “non invasività”, la “reversibilità”
e la “compatibilità” rispetto alle caratteristiche e alla valenza storica
dell’immobile. “Non invasività” significa minimizzazione dell’impatto
visivo, estetico e spaziale dell’intervento rispetto all’immobile storico;
“reversibilità” indica la possibilità di ripristinare la situazione di partenza
senza modificarne le caratteristiche estetiche, chimiche e fisiche e,
infine, “compatibilità” implica la valutazione degli effetti fisici e chimici
indotti dalle modifiche sulla materia storica. Infine, nella scelta degli interventi
è utile programmare la manutenzione nel corso del tempo, sin
dalla fase progettuale, andando a definire la tipologia, le tecniche, gli
strumenti e la frequenza delle operazioni da attuare, ponendo attenzione
alla facilità di controllo e alla sicurezza degli utenti.
Autore: Elena Lucchi
Pubblicato su Modulo 394/2015