ASTI ARCHITETTI

Milano dal 2004.
Paolo Asti nasce a Milano il 4 settembre 1963 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1990. Dopo la prima esperienza progettuale presso Gregotti Associati, nel 2004 fonda a Milano lo studio “Asti Architetti” oggi in via Sant’Orsola 8, nel cuore della città.
È l’architetto del real estate, della committenza privata, dalle banche alle assicurazioni, ai grandi operatori immobiliari che vedono negli investimenti in città grandi opportunità di business, ma è soprattutto un professionista attento e sensibile che si occupa della ristrutturazione e della ri-funzionalizzazione di palazzi storici cercando di interpretare al meglio le norme urbanistiche vigenti e le esigenze attuali dell’abitare che si è ritagliato un ruolo di tutto riguardo come “riqualificatore e trasformatore dell’esistente” nell’intento di riportare gli edifici a nuova vita e nella convinzione che gli immobili abbiano una loro potenziale continuità storica, che non debba necessariamente passare tramite la demolizione. L’attività dello studio che attualmente conta un nucleo operativo di circa 60 persone, spazia dal residenziale alla progettazione di uffici, al commerciale e si concentra in particolare su operazioni di riqualificazione (interventi progettuali per aumentare il valore immobiliare) di interi fabbricati storici realizzati tra gli anni Trenta e Sessanta nel cuore di Milano. Le scelte progettuali sono caratterizzate da un forte rispetto ed una spiccata sensibilità per le linee delle aree limitrofe, con un occhio attento a dare un’immagine di modernità attraverso l’uso di materiali e soluzioni tecnologiche d’avanguardia ed ecocompatibili al fine di assicurare un deciso miglioramento del livello di qualificazione energetica dell’edificio sia in termini di bassi costi di gestione che di prestazioni energetiche elevate, nel rispetto di tutte le normative di riferimento.

"A partire dal 2005 la mission dello studio Asti Architetti è stata quella di dare nuova vita agli immobili di Milano: più di settanta progetti che si inseriscono nel tessuto denso del centro storico e recentemente anche in contesti più periferici. Innesti, trasformazioni, ristrutturazioni o demolizioni, ma anche progetti di nuova costruzione, che, migliorando l’impatto visivo e plani volumetrico degli edifici interessati, oltre alle loro capacità prestazionali ed energetiche, ne accrescono il valore immobiliare. Per Asti Architetti la filosofia progettuale, comune a tutte queste realizzazioni milanesi, mira a rinnovare l’edilizia storica e rigenerare il tessuto urbano in modo equilibrato ma senza mimetismi, senza rinunciare a “fare architettura”.
Del resto l’avere a che fare con il costruito obbliga a un profondo confronto dialettico. La sfida è “agire nel e sull’esistente” con un linguaggio contemporaneo e chiaramente riconoscibile, coerente con la memoria del luogo. Partendo dall’individuazione dei caratteri dell’intorno, il mio lavoro si sviluppa da un’interpretazione dell’edificio esistente e del tessuto urbano, cercando di individuarne gli elementi compositivi dominanti. Progettare il residenziale oggi deve tenere conto degli effetti e delle necessità scaturite dalla pandemia, anche se l’emergenza sanitaria ha attivato una accelerazione di una tendenza che era già in atto.
A Milano, negli ultimi decenni, il clima è molto cambiato: si sono guadagnati un paio di gradi, il livello di umidità è sceso. È migliorato il modo di vivere della gente che ora ha un rapporto con l’esterno molto più felice rispetto al passato: Questa nuova connotazione ambientale ha condizionato la progettazione con un arricchimento di “filtri” tra l’interno e l’esterno: i terrazzi. Terrazze di varia foggia e dimensione, che caratterizzeranno gli edifici milanesi residenziali del futuro, che non saranno semplicemente dei balconi ma dei veri “pezzi di casa” per dimensioni, per servizi e per impianti. Terrazzi ampi, predisposti a una configurazione di appendice degli interni proiettati verso l’esterno (e viceversa), in un continuo passaggio fluido. Vedo nello sviluppo della residenza sempre più la presenza di “filtri” anche tra la residenza e la città, intesi come spazi di difesa della “casa-rifugio” rispetto alla metropoli. Uno di questi filtri potrebbe essere il giardino condominiale, l’atrio e appunto i terrazzi intesi come delle vere e proprie stanze all’aperto: elementi progettuali che mediano il passaggio, anche solo visivo, tra la città all’esterno e l’interno dell’abitazione. L’uso di materiali green fa parte della cultura dominante del momento, sana, mirata a guardare con occhi diversi alle risorse del pianeta e quindi, inevitabilmente, le case devono essere realizzate - per un obbligo morale, ma anche perché viene richiesto a gran voce da parte dei nostri committenti - con l’uso sapiente di materiali sostenibili, ad iniziare dal legno ed i suoi derivati. La sensibilità cosiddetta green per l’uso di materiali a chilometro zero, piuttosto che di facile riciclabilità, per evitare il depauperamento delle risorse del pianeta, così come il risparmio di energia nella produzione di fluidi caldi e freddi fino a raggiungere il sogno di case “carbon free”, fanno parte di una nuova cultura dell’abitare, cosciente delle responsabilità che abbiano nei confronti dell’ambiente, dove l’economia circolare diventa centrale."
Pubblicato su Modulo 444 - Settembre 2023
Progettisti