Architettura e impianti

Binomio inscindibile o contrapposizione senza via d’uscita?
Ing. Filippo Busato - Presidente AICARR

Nell’antica Roma non vi era distinzione tra ingegneria e architettura, tanto che Vitruvio era considerato architetto e ingegnere, oltre che scrittore. Nella sua opera “de architectura” egli descrive i tre elementi essenziali dell’edificio come firmitas, utilitas, venustas, componendoli insieme all’interno del concetto di costruzione.
La separazione tra il mondo dell’ingegneria e dell’architettura prende forma nella cultura europea classica tra il rinascimento e il 1700, quando maturano il senso estetico della composizione architettonico/urbanistica e parallelamente si sviluppano le discipline tecnico scientifiche della fisica/meccanica delle strutture. Già con Andrea Palladio (piccolo accenno di orgoglio campanilistico dello scrivente) l’architettura comincia ad assumere i connotati di una forma d’arte, di creazione di bellezza, molto ben ritratta da Goethe che durante la sua permanenza a Vicenza scrisse di lui «V’è davvero alcunché di divino nei suoi progetti, né menodella forza del grande poeta, che dalla verità e dalla finzione trae una terza realtà, affascinante nella sua fittizia esistenza.»
E’ proprio in seno a questa separazione che si sviluppa l’antitesi tipicamente italiana tra architettura dell’edificio e ingegneria dell’edificio, tra lo studio della firmitas (ingegneria strutturale e tecnica delle costruzioni) e quello della venustas e utilitas (composizione architettonica e urbana).
Va sottolineato come questa contrapposizione nasce in un paese che ha sempre avuto scuole di grande tradizione e affermata solidità scientifica per entrambe le branche di questi saperi.
Va anche sottolineato che questa rivalità tra i due mondi è tipicamente italiana/latina perché in tutto il mondo anglosassone “architecture” è il sapere tecnico relativo alle costruzioni, dalle strutture all’impiantistica passando per la composizione e il paesaggio, mentre “engineering” è un termine che si riferisce più propriamente al calcolo e alla progettazione industriale, pertanto anche il progettista di impianti è una figura senz’altro più vicina all’architect che all’engineer.
Nel contesto nazionale quindi, gli impianti e gli edifici riflettono non riflettono l’integrazione che si cerca di raggiungere nel mondo anglosassone ma piuttosto questa contrapposizione tipicamente italiana tra due mondi che talvolta sembrano difficili da mettere in relazione.
Articolo pubblicato su Modulo 437 - Maggio/Giugno 2022
Categorie: Impianti