A trasparenza variabile

Un' impulso elettrico, una variazione di calore o di ener­gia solare incidente e il vetro cambia tipo di trasparenza e calore. Questo è quanto ci pro­mette la ricerca. Volta soprat­tutto a risolvere i problemi di costo (due, tre milioni al mq) che rendono impossibile, oggi, un diffuso utilizzo in architet­tura. Le potenzialità sono comunque molto allettanti.
Nelle nazioni industrializzate la quota  più rilevante di energia primaria viene utilizzata in edilizia per la climatizza­zione e l'illuminazione degli edifici. La consa­pevolezza della necessità, da un punto di vista economico e soprattutto ambienta­le, di un uso razionale dell'energia e di un maggiore risparmio ener­getico ha spinto molti Paesi a finanziare programmi di ricerca volti a sviluppare nuovi componen­ti e sistemi per l'involucro edilizio. L'interesse maggiore si è concen­trato, in particolare, sulla compo­nente trasparente dell'involucro, proprio perchè considerata parte debole, spesso incidente in modo favorevole sul rendimento energetico globale dell'edificio. Dall'intenso lavoro di ricerca e spe­
rimerì tazione, condotto a livello nazionale ed internazionale, sono nate nuove tecnoiogie per le superfici trasparenti, in grado di trasformare il componente finestra da ele­mento debole a punto di forza, conferendogli carattèristiche prestazionali equivalenti o supe­riori al componente di involucro opaco.
Tali tecnologie innovative possono essere clas­sificate essenzialmente nelle seguenti categorie:
 -    vetrate contenenti dispositivi cromogenici dalle prestazioni variabili (a cristalli liquidi, elettrocromici, termocromici e fotocromici);
-    superfici costituite da materiali trasparenti sintetici ad alta capacità isolante (aerogels granulari ed omogenei, struttu­re capillari e a nido d'ape).
Pubblicato su Modulo 205, ottobre 1994