Il progetto propone la realizzazione di una casa a corte, come nella tradizione lombarda, al centro di uno spazio verde che collegherà due parti di città oggi separate, la zona di Tortona-Porta Genova e quella residenziale e turistica lungo il Naviglio Grande, omaggiando nella sua organizzazione spaziale e volumetrica la forestazione urbana e il sistema delle acque che solcano il nostro territorio.
L’edificio, posto al centro di un sistema di verde pubblico e percorsi ciclopedonali con aree attrezzate anche per il gioco dei più piccoli, prenderà forma a partire da un unico volume a corte con altezza crescente, la cui copertura, interamente rivestita da pannelli fotovoltaici a elevate prestazioni energetiche, culminerà in una sorta di cuspide puntata verso nord, in direzione di Piazza Napoli. Verso sud, invece, l’impianto si allargherà verso il grande giardino pubblico in diretto collegamento con il sistema dei navigli e in relazione visiva con il piccolo borgo di San Cristoforo.
Le tre facciate principali saranno scandite da un sistema alternato di balconi sviluppati per ospitare, nella tradizione del Bosco Verticale, piante e alberi ad alto fusto, mentre sul lato interno alla corte una trama di logge genererà una “scacchiera” di pieni e di vuoti, garantendo un elevato apporto di illuminazione naturale degli spazi interni e amplificando nello stesso tempo il legame visivo tra interno ed esterno dell’edificio.
Rilevante l’attenzione riservata al sistema dei flussi e dei percorsi: i numerosi ingressi aperti su via San Cristoforo renderanno agevole l’accesso al parcheggio e alle diverse aree dell’edificio, mentre un grande portale a sud, contrassegnato da una leggera pensilina, amplificherà anche visivamente la connessione tra gli spazi interni della corte e i nuovi ambienti a verde del parco pubblico circostante, che in seguito confluiranno nel futuro parco lineare prodotto dalla conversione degli scali merci.
Gli spazi comuni dell’edificio troveranno posto sullo stesso fronte, così da generare un fluido e costante interscambio tra gli ambiti privati residenziali e i nuovi luoghi pubblici del quartiere.
Crediti fotografici: Stefano Boeri Architetti