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4 marzo 2016

Primo report architettura in legno in Italia - FederlenoArredo

Uno dei materiali più antichi è oggi protagonista di un mercato promettente e in vivace evoluzione. Il Rapporto Case ed Edifici in Legno di FederlegnoArredo fotografa per la prima volta il fenomeno che sta rivoluzionando l’edilizia italiana.

In un contesto che dal 2010 a oggi ha visto il crollo degli investimenti complessivi nell’industria delle costruzioni, l’edilizia in legno ha registrato un trend in controtendenza con una crescita costante. Aspetto che conferma l’avvenuto cambiamento di mentalità nei confronti di una tecnologia costruttiva ecologica, sicura e in grado di garantire significativi vantaggi economici e di risparmio energetico (circa il 40 per cento rispetto alle strutture tradizionali).

Dalla ricerca emergono dati sorprendenti: oltre 3.000 edifici costruiti in Italia nel 2014 (90% residenziale), un fatturato complessivo di 658 milioni di euro, in legno 6 abitazioni nuove su 100, il 51% degli edifici consegnati “chiavi in mano”. Il nucleo dell’indagine è rappresentato da 225 imprese costruttrici di edifici in legno che hanno costruito il 60% degli edifici totali. Trentino Alto Adige prima regione per numero di aziende costruttrici (49) seguito da Lombardia (42) e Veneto (35).

«Il report è uno strumento estremamente ricco e interessante da cui emerge un quadro relativo alle abitazioni in legno che mostra un significativo consolidamento e tecniche e innovazioni che trovano sempre più risposte sul mercato»,commenta il professor Marco Imperadori (Progettazione e Innovazione Tecnologica, Facoltà di Ingegneria Edile-Architettura al Politecnico di Milano). «In Expo il legno è stato usato in un gran numero di padiglioni e nella realizzazione di arredi esterni e interni. I padiglioni Cluster sono stati una novità concettuale assoluta per Expo mentre tra quelli Self-Built dalle nazioni si sono visti virtuosismi notevoli. Va segnalato però che molte strutture in legno erano volutamente esposte alle intemperie visto il limitato periodo di Expo mentre in caso di edifici permanenti va sottolineata l’importanza della protezione per dare durabilità nel tempo».Aspetto quest’ultimo non trascurato dai produttori italiani di edifici in legno il cui successo è dovuto alla grande innovazione tecnologica e alla costante ricerca, come sottolinea Imperadori: «Puntare sulla varietà delle tipologie usate e sull’innovazione continua è il segreto per competere sui mercati, compresi quelli internazionali. Leggere che l’Italia, nazione che non ha attività di forestazione pesante come i Paesi nordici, occupa il quarto posto in Europa per edifici in legno è infatti un dato di notevole interesse».

Commissionato da Assolegno di FederlegnoArredo, il rapporto rappresenta un vero e proprio osservatorio permanente che ha l’obiettivo di mantenere un monitoraggio costante su una fetta di mercato dinamica e promettente, che negli ultimi anni ha aumentato la sua quota. La ricerca avrà cadenza annuale e sarà progressivamente più dettagliata con l’aggiunta di: distribuzione geografica del costruito, costruzioni prodotte in Italia ma destinate all’estero, tipologia finiture utilizzate nelle abitazioni in legno (serramenti, porte, pavimenti…).

IL REPORT

Nella ricerca viene analizzato il numero di edifici realizzati in Italia nel 2014 (3.025 edifici ultimati) e il fatturato derivante dalla costruzione di edifici in legno (658 milioni di euro).

Nella prima parte del Rapporto vengono presentati i risultati della ricerca condotta su 225 imprese costruttrici di edifici in legno.
Segue una descrizione delle principali tecniche costruttive utilizzate - da cui emerge che il sistema a telaio e l’X-Lamcoprono oltre il 90% del totale - del grado di finitura degli edifici, la distribuzione geografica delle aziende e del loro fatturato, l’elenco dei ricavi delle vendite delle singole aziende analizzate.

La seconda parte del Rapporto, al fine di avere un’immagine completa del settore, presenta invece la stima del costruito in Italia da altri operatori non oggetto d’indagine. Si tratta prevalentemente di operatori che operano nelle costruzioni tradizionali e occasionalmente realizzano edifici in legno utilizzando soprattutto pareti X-Lam. Il fatturato di produzione di questo comparto supera i 273 milioni di euro.

Per concludere, il settore dell’edilizia in legno viene confrontato con l’industria delle costruzioni in Italia e con l’edilizia in legno dei principali mercati europei.
Da segnalare che l’Italia occupa il quarto posto in Europa tra i Paesi produttori (quota di mercato 8,4%) dietro Germania (25,4%), Regno Unito (19,2%) e Svezia (15,6%).

LEGNO PER LE COSTRUZIONI DEL FUTURO

Case ed edifici multipiano in legno stanno guadagnando dunque un’importanza sempre crescente, proponendosi come valida alternativa a quelli costruiti con altri materiali da costruzioni. La velocità di realizzazione, il benessere abitativo, l’elevato risparmio energetico, la duttilità dei sistemi costruttivi e la durabilità degli stessi sono caratteri che rendono tale tipologia competitiva nei confronti dei sistemi costruttivi “tradizionali”.
Queste caratteristiche hanno consentito alle costruzioni in legno di uscire dalla “riserva alpina” già da qualche anno e oggi si può dire che è stata riconquista la dignità persa nell’immediato dopoguerra. Sì, perché il legno è sempre stato nel patrimonio dei nostri costruttori, ma dalla fine degli anni Quaranta è progressivamente scomparso lasciando il posto ad altri materiali. Oggi, ma sarebbe più corretto dire da qualche anno, la materia prima sostenibile per eccellenza è tornata ad avere un ruolo di primo piano nel panorama nazionale delle costruzioni.

Quali sono i motivi che stanno spingendo privati, enti pubblici e imprese costruttrici a rivolgersi al legno? Sicuramente va dato atto alle imprese del settore di essere state in grado di cogliere i cambiamenti avvenuti in anni recenti nella società, sempre più attenta alle tematiche ambientali, del risparmio energetico e, quindi, agli edifici in legno.

SALUBRITÀ E SOSTENIBILITÀ

Partendo proprio dalla sostenibilità è importante considerare che il legno usato in edilizia, oltre a un bilancio energetico decisamente interessante rispetto ad altri materiali, mantiene immagazzinata nella sua vita nominale una notevole quantità di CO2 che, quindi, non viene liberata nell’atmosfera. Si calcola che ogni metro cubo di legno utilizzato, in sostituzione di un altro materiale da costruzione, riduce le emissioni di CO2 nell’atmosfera di 1,1 tonnellate di CO2 in media (fonte: Tackle ClimateChange: Use Wood - European Panel Federation, 2008).
A titolo di esempio la costruzione di una abitazione di 100 metri quadrati richiede l’impiego di 30/40 metri cubi di prodotti a base di legno, equivalente al taglio di circa 120 abeti. Il medesimo quantitativo corrisponde alla crescita annua media di 7 ettari di foresta, ossia il quantitativo di legname che può essere prelevato ogni anno senza alterarne lo stato e l’equilibrio ecologico.

La superficie boschiva italiana è pari a circa 8,8 milioni di ettari e, potenzialmente, è in grado di produrre ogni anno circa 90 milioni di metri cubi di legname, di cui la metà adatta alla realizzazione di materiale da costruzione. In breve, se consideriamo che ogni secondo le foreste italiane producono circa 3 metri cubi di legno, per la produzione di un edificio di 100 metri quadrati di superficie abitabile il bosco italiano impiega circa 15 secondi.