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21 maggio 2015

Intervista a Beretta Associati - Progettazione integrata

Un metodo di lavoro di "buon senso":  indica il coordinamento tra le diverse fasi progettuali e tra gli attori chiamati in causa, avvalendosi oggi della tecnologia per semplificare la mediazione.

Modulo: L’eterogeneità degli ambiti di intervento, dal residenziale, al retail, al terziario, all’infrastrutturale, nel nuovo e nel recupero, implica un livello avanzato di progettazione integrata?

Gianmaria Beretta: Il 50% del volume del lavoro si sviluppa nell’ambito dell’edilizia per tutte le tipologie e destinazioni d’uso, dal residenziale al terziario al commerciale. L’altro 50% del lavoro si sviluppa nell’ambito retail e interior, in buona misura all’estero. Per progettazione integrata si intende semplicemente il coordinamento delle diverse parti del progetto e dei soggetti che gravitano intorno ad esse. Se è vero che l’approccio era un tempo più superficiale, tuttavia è anche vero che le dinamiche di coordinamento hanno sempre fatto la parte del leone in un “buon progetto”. Le tecnologie informatiche hanno semplificato la possibilità di organizzare e lavorare con un buon coordinamento che resta comunque un’attitudine e un fatto mentale, prima di tutto. Fino a qualche decennio fa l’80% del progetto si gestiva attraverso la componente edilizia. Alla parte impiantistica si poteva attribuire un 20%. Ora la proporzione si è ribaltata. Gli impianti rappresentano un aspetto fondamentale. Il risparmio energetico deriva dagli equilibri tra le componenti impiantistiche e quelle del progetto edilizio. L’Architetto non ha gli strumenti per coprire tutte le esigenze di competenza specifica ed esecutiva. Il coordinamento diventa essenziale. Anche in Italia questo ruolo, che era ricoperto dagli architetti, sta trasferendosi verso le grandi società di ingegneria. L’eterogeneità degli ambiti di intervento che lei citava ci ha consentito di sviluppare un metodo evidentemente efficace.

Modulo: Questa è una domanda provocatoria: l’attuale progetto architettonico parte dall’impiantistica? O comunque l’impiantistica è l’elemento primo da definire e allocare nel concept progettuale? 

Gianmaria Beretta: Oggi come ieri, la progettazione architettonica è l’elemento di partenza predominante. Certamente, come già detto, gli impianti e i temi relativi al risparmio energetico hanno assunto una tale importanza da condizionare fortemente il progetto architettonico. Il tema del coordinamento, che abbiamo affrontato, resta essenziale.

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