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21 maggio 2018

Il Centro Diurno Alzheimer a Castelfranco Veneto, un progetto di Martina Davanzo, con Carlo Calderan

Il Centro Diurno Terapeutico Alzheimer realizzato a Castelfranco Veneto (TV) su progetto dall’arch. Martina Davanzo di Davanzo Associati, è una struttura sociosanitaria dedicata al prolungamento nel tempo della condizione non ancora fortemente degenerativa della patologia, che completa l’offerta assistenziale del Centro Anziani Domenico Sartor, già dotato di un Centro Diurno e di una Casa di Riposo.
Come da richiesta della committenza la nuova struttura doveva accogliere una compresenza massima di 30 ospiti e proporsi come unità figurativa autonoma di facile identificazione per i nuovi utenti ma che, nello stesso tempo, potesse usufruire dei servizi del vicino Centro Residenziale. 
Il progetto sin dalle prime fasi è diventato occasione per valorizzare una parte di città in prossimità del centro storico, attraverso la ricollocazione del parcheggio esistente con miglioramento della viabilità urbana, la ricomposizione del parco con vista prospettica sulla Casa di Riposo progettata da Giuseppe Davanzo e Livia Musini negli anni ’70. L’edificio disponendosi parallelamente al parcheggio diventa limite del verde verso nord, come il muro di cinta del parco di villa (o meglio del complesso edilizio originario che sorgeva in quell'area della cui memoria rimangono come traccia alcuni alberi secolari del parco). Collocazione che, dal punto di vista urbano, ha permesso di dividere fisicamente il parcheggio dall’ambito della Casa di Riposo e dal verde, ricomponendo il fronte verso via Ospedale e ampliando lo spazio scoperto. Dal punto di vista architettonico, invece, la conformazione allungata (69x19 metri) su livelli sfalsati (piano terra, piano terra+interrato, interrato e piano terra+piano primo), l’altezza ridotta anche dallo scavo (-1,2 metri dal piano di campagna) e l’andamento delle falde del tetto, che rimanda alla distribuzione degli spazi interni, favoriscono l’integrazione con il contesto ambientale. Così come quella con la Casa di Riposo grazie all’utilizzo degli stessi materiali costruttivi (cemento, guaina rossa e legno).

Foto di Alessandra Chemollo