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22 gennaio 2015

FONDAZIONE MAST, Materiali e Luce

Il vetro serigrafato che contraddistingue tutto l’edificio è stato individuato perché soddisfa le esigenze tecnologiche dell’involucro: la serigrafia elimina la necessità della schermatura, pur consentendo dall’interno una totale trasparenza. L’intercapedine ventilata, in inverno, riesce a mitigare il clima.
La scelta di una superficie quasi unificata, eccezion fatta per alcuni tratti opachi, conferisce all’edificio un aspetto omogeneo. L’edificio diventa quasi sfondo, non si tratta di un’architettura “urlata” e neppure è stato scelto un vocabolario materico eclatante.
Un’architettura minimale, un edificio che è di servizio alla comunità e proprio per questo si propone con una neutralità di fondo per consentire all’utente, all’uomo di essere il protagonista.
Anche per quanto riguarda le scelte illuminotecniche , il progetto della luce si integra con quello l’architettura, senza eccessi o concessioni a risvolti spettacolari.
E’ un concept complessivo, una linea progettuale che indica e realizza un’architettura che non si sovrascrive in alcun spazio o momento.


Da Modulo #387
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