(Im)mortali icone urbane

Senescenza, obsolescenza e abbandono: anche i giganti invecchiano. L’importanza di una progettazione degli edifici alti più consapevole.
Controversi oggetti architettonici, nati sotto il segno della tecnologia più spinta, figli dell'innovazione impiantistica della fine del XIX secolo, gli edifici alti hanno sintetizzato eccellenza progettuale, innovazione tecnologica e ricerca continua, mirata a ridurre il Severo impatto ambientale ad essi legato. Mitigati alcuni aspetti, soprattutto grazie alle più recenti ricerche e applicazioni, sono parte integrante delle città moderne e contemporanee, simbolo della potenza e competitività economica e finanziaria del paese di appartenenza, spesso identificati con il nome di compagnie finanziarie e assicurative o di grandi multinazionali. 
I cittadini stessi hanno sviluppato un sentimento di orgoglio verso questi giganti, tanto da considerarli quali iconici rappresentanti delle proprie città: l'Empire State Building sta New York come il Taipei 101 sta a Taipei. I costanti e continui traguardi in altezza di queste strutture (il grattacielo più alto oggi è il Burj Khalifa che raggiunge 828 m d’altezza) suscitano un eco mediatico che li classifica spesso quali principali argomenti del dibattito architettonico contemporaneo. 


Pubblicato su Modulo 403, ottobre 2016