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Ultimato l'Edelweiss Residence di Matteo Thun

Una costruzione ecologica, risoluta nel perseguire la compatibilità ambientale tanto dal punto di vista formale che nelle soluzioni costruttive. Il motto “Km 0”, mutuato dalla logica Slow Food di Carlo Petrini, è l’imperat concettuale che ha visto l’architetto Matteo Thun impegnato nell’individuare e scegliere materiali di origine locale per l’Edelweiss Residence, un complesso abitativo a quota 1660 metri nella cittadina di Katschberg. In questo ambito edilizio, lo slogan citato assume le medesime sfumature concettuali del settore gastronomico, individuando un progetto che permette di ridurre i costi di trasporto e logistica e che si impone come scelta ambientale ed etica, funzionale alla limitazione dell’emergenza legata all’inquinamento atmosferico. La filosofia adottata interagisce con il linguaggio compositivo e restituisce un’architettura verde, una sorta di icona della cosidetta "green economy", che impiega larice locale per l’involucro e per gli interni dei 64 appartamenti in cui è suddiviso così come energia proveniente da biomassa. L’Edelweiss Residence diviene un aggregato residenziale la cui sostenibilità non è affidata esclusivamente all’impiego di prodotti costruttivi regionali, bensì alle regole stesse dell’insediamento: le esigenze funzionali richieste dal programma sono distribuite entro due torri landmark che evitano il consumo eccessivo di suolo legato ad un tipo di urbanizzazione diffusa, concentrando la volumetria in due unici punti estrusi verticalmente. Circondati da una griglia romboidale in legno, i corpi edilizi appaiono come due monoliti entro il panorama compreso tra Salisburgo e la Carinzia, delineando un nuovo orizzonte al paesaggio alpino di questo territorio.
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