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27 luglio 2016

La mostra Confluence al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano

In occasione della XXI edizione dell’Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, dotdotdot cura l’exhibition design di Confluence, mostra curata e promossa dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano.

La mostra permette di esplorare il design come progetto per conoscere e abitare la complessità del mondo. Dal 2 aprile al 12 settembre 2016, Confluence sviluppa l’idea che il conoscere in sé sia una forma di abitare il mondo, attraverso un racconto inedito del Po a rappresentare il flusso ininterrotto della vita, lo scorrere degli eventi e dei saperi. Una riflessione sui saperi nel rapporto tra uomo e ambiente, portando in primo piano la necessità di un dialogo tra saperi diversi: sulla natura e sull’uomo, accademici e non istituzionalizzati, a scala locale e globale, attraverso le generazioni. Il bacino del Po e il suo sistema climatico dagli inizi del Novecento a oggi è il caso studio concreto attorno a cui si costruisce l’incontro tra i saperi, che accompagna il visitatore nel percorso della mostra sviluppato e curato dallo studio dotdotdot. Il fiume, come cerniera tra umanità e natura, è il grande organizzatore territoriale e il fil rouge che accompagna il visitatore nell’esplorare luoghi e saperi. Saperi diversi, anche distanti, che confluiscono a partire da contesti differenti.

Il percorso espositivo progettato da dotdotdot è aperto, non cristallizzato, fluido come le acque del fiume e vario come i territori che attraversa. Il territorio del bacino è qui atmosfera palpabile per il visitatore. Lo studio dotdotdot regala un diverso piano narrativo del Po e del suo territorio: un racconto fatto di suggestioni visive e sonore che evoca al visitatore il concetto che permea la mostra di come tutto nel mondo (e dunque nel territorio) sia connesso. Ciascuno di noi, con i suoi saperi e le sue azioni, è parte di una rete complessa di relazioni. Quando il visitatore entra nello spazio, attiva una serie di eventi in un sistema non lineare che restituiscono questa suggestione. dotdotdot ha scelto di accompagnare il visitatore con un canneto astratto e luminoso composto da elementi filiformi resi interattivi da un sistema dinamico di led. Il canneto si anima attraverso le luci, reagisce a imput musicali (generando intensità e tonalità dei colori in accordo alle stagioni).
Il canneto luminoso circonda il fulcro dell’esposizione: il grande tavolo che rappresenta i territori del fiume Po, il luogo dove confluiscono tutti i saperi, restituito attraverso molteplici strumenti. Fotografie, documenti, oggetti, testimonianze, contributi audio e video sulle 5 sfere (idrosfera, biosfera, antroposfera, atmosfera, geosfera) offrono la sensazione di un processo in divenire, con la consapevolezza che i saperi non siano cristallizzati e fermi. L’installazione curata da dotdotdot offre il senso di un percorso ancora aperto sia perché non si propone di presentare tutte le conoscenze attualmente disponibili sul bacino sia perché il processo di incontro dei saperi, e quindi lo sviluppo di una conoscenza sistemica, è in divenire. Il percorso espositivo, inoltre, rappresenta il bacino del Po attraverso una visione d’insieme a grande scala disegnata a terra sul tappeto che raccorda l’intera mostra permettendo al visitatore di riconoscerlo e di percorrerlo fisicamente potendo identificare dei luoghi specifici.

dotdotdot, fondato nel 2004 a Milano, è uno studio di progettazione multidisciplinare che fonde l’architettura, l’allestimento, il design con l’interaction design e l’innovazione tecnologica. Al suo interno filosofi, architetti, designer, ingegneri, informatici, grafici collaborano sullo stesso piano superando le separazioni disciplinari. Grazie alle competenze diverse e complementari dotdotdot è in grado di abbracciare il progetto in tutte le sue più complesse sfaccettature, facendo della ricerca e della sperimentazione la base per l’elaborazione di progetti multidisciplinari ove gli aspetti spaziali tradizionali vengono contaminati dalle nuove tecnologie e nuovi media.