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2 aprile 2013

Il manuale di progettazione per la grande distribuzione. Di Franco Angeli

E’ del 1916 il “primo supermercato”, naturalmente, americano, con tanto di brevetto. Clarence Saunders aveva ridisegnato il suo grocery store, ripensandolo come un luogo in cui i clienti si sarebbero serviti da soli per poi pagare la merce al termine di un percorso obbligato  tra scaffalature disposte in parallelo in meno di 100 m2.
Il supermercato classico ha origine negli anni Sessanta, ma anche quel modello oggi non esiste più. Il progressivo restyling di identità e di immagine, ha portato all’elaborazione di nuovi layout, nuove architetture e differenti approcci alla progettazione commerciale. In un’ottica di specializzazione e di continuo aggiustamento del target, sono nate formule che si rivolgono a specifici segmenti di mercato, come i supermercati per anziani, quelli per i giovani, per i single o per i fedelissimi degli acquisti eco-sostenibili. Ci sono supermercati “architettonicamente sexy” per fare la spesa in un ambiente da archistar, ipermercati che sembrano boutique, discount integrati nei supermercati, superette di montagna ricche di atmosfera e “supermercati virtuali” per riempire il carrello con lo smartphone, fotografando i codici QR dei prodotti esposti esposti su avveniristici pannelli collocati nelle stazioni della metropolitana. E ancora i supermercati 2.0, nati nell’epoca del passaparola digitale, del low cost e dei nuovi lifestyle del terzio millennio. Il libro segue il processo di trasformazione della grande distribuzione, illustrandolo attraverso i cambiamenti della progettazione,che in questo settore appare come una riuscita ibridazione tra architettura e marketing e assume il nome di progettazione commerciale.

L’autrice, Roberta Panza, è laureata in architettura al Politecnico di Milano. Dagli anni Ottanta lavora nell’ambito della progettazione della grande distribuzione organizzata. Dopo una lunga esperienza negli uffici tecnici di Standa e Billa, dove ha seguito tutte le fasi dell’iter progettuale, dall’ideazione di layout commerciali allo sviluppo di nuovi format, ha continuato a dedicarsi alla GDO come consulente.